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Guida dello studente - La professione dell'Osteopata

#GUIDA DELLO STUDENTE 2022-2023

LA PROFESSIONE DI OSTEOPATA

Principi fondamentali

L’Osteopatia è l'espressione di una filosofia che riconosce nell'individuo un'unità funzionale nella quale non è possibile separare le strutture psichiche, viscerali e somatiche.

Tale unità deve essere assolutamente rispettata se si vuole essere veramente efficaci in un'arte curativa.

Qualunque sia il disturbo presentato, l'osteopata lavora servendosi delle proprie mani, sull'integrità della struttura che supporta la funzione compromessa così come sulle relazioni con le strutture e le funzioni circostanti.

Il concetto di movimento è il cardine della filosofia osteopatica.

Uno dei principi fondamentali dell'osteopatia è quello di ripristinare in tutti i distretti del corpo, indipendentemente dall’apparato o sistema, la corretta mobilità delle strutture, partendo dal presupposto che dove la mobilità risulti corretta è più difficile che si sviluppi la patologia. Ciò perché la mobilità delle strutture non è fine a se stessa, ma è la condizione fondamentale per una fisiologica vascolarizzazione e innervazione dei tessuti.

L'osteopatia si basa su un insieme di procedure manuali che il terapeuta mette in atto con lo scopo di ripristinare la corretta mobilità delle e tra le strutture corporee, al fine di migliorare la fisiologia dei sistemi e degli apparati e sostenere l'omeostasi del paziente. Sfruttando la capacità intrinseca dell'organismo all’autoregolazione, lo stimola in un contesto che rispetta la relazione tra corpo, mente e spirito.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità nelle sue linee guida per le medicine tradizionali e medicine complementari/alternative, tra cui l'osteopatia, ha riconosciuto in queste un valido ruolo per aiutare, proteggere e migliorare la salute ed il benessere dei cittadini.

Nel documento l'OMS definisce l'osteopatia "professione sanitaria di contatto primario con competenze di diagnosi, gestione e trattamento dei pazienti" indicando tra l'altro le competenze, i requisiti ed i possibili percorsi formativi del professionista. Tali indicazioni possono essere d'aiuto alle autorità sanitarie nazionali per definire leggi, normative e prassi di abilitazione adeguate. Questo a tutto vantaggio dei pazienti che hanno diritto ad una maggiore sicurezza ed efficacia terapeutica: ciò è possibile solo se le prestazioni sono erogate da professionisti adeguatamente formati.

 

Sbocchi professionali

La legge 3/2018 (Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute), all’articolo 7, individuava nell'ambito delle professioni sanitarie, le professioni dell'osteopata e del chiropratico, per l'istituzione delle quali si applica la procedura di cui all'art. 5, comma 2, della legge 43/2006, come modificato dal provvedimento in esame. Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 24 giugno 2021, ha approvato con Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) firmato il 7/07/2021, ai sensi dell'articolo 7 comma 2, della legge 11 gennaio 2018, n. 3 (Legge Lorenzin), il recepimento dell'accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano concernente l'istituzione della professione sanitaria dell'osteopata, sancito il 5 novembre 2020, rettificato con atto della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in data 23 novembre 2020, che in concreto individua la figura e il profilo dell’osteopata, gli ambiti di attività e competenza e il contesto operativo, ma ha rinviato ad ulteriore conferenza Stato-Regioni, l’individuazione dei criteri in base ai quali verrà valutata l’esperienza professionale e i titoli formativi – ai fini della equipollenza o meno con il titolo accademico di Osteopata – raggiunti da coloro i quali oggi già operano con profitto in tale ambito come osteopati.

Solo dopo l’individuazione dei criteri di equipollenza, di cui al capoverso che precede, il Ministro dell’Università, d’accordo con il Ministro della Salute, darà vita all’ordinamento didattico connesso alla laurea Universitaria in Osteopatia, che dovrebbe rappresentare, in via definitiva, l’ultimo passaggio utile al riconoscimento definitivo della figura professionale di osteopata.

Ad oggi però non sono stati scritti i decreti attuativi lasciando gli operatori in una stato di insicurezza professionale e l’utenza in un contesto di totale mancanza di tutela.

Attualmente la figura dell’osteopata trova sbocchi occupazionali molto ampi sia nel campo della prevenzione sia nella cura di tutti i disturbi posturali, muscolo-scheletrici e viscerali di tipo funzionale. Molto interessanti sono inoltre gli indirizzi in campo pediatrico, sportivo e le collaborazioni con dentisti, oculisti e foniatri.

Gli Osteopati esercitano la professione in maniera autonoma, in equipe pluridisciplinari e in collaborazione con strutture private